Apple TV+ è probabilmente il miglior servizio di streaming video
Si fa sempre fatica a dire esplicitamente che alcuni prodotti Apple sono davvero ottimi. Ancora di più, come in questo caso, se sono pure economici. Apple TV+ ne è un chiaro esempio, numeri alla mano.
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Esiste un’azienda che raccoglie un ampio consenso da parte dei propri utenti. Anzi, a volte genera proprio fanatismo. Tuttavia, di questa azienda non si può parlare bene. Un’azienda nota a tutti, i cui prodotti rappresentano ben più di quello per cui sono stati progettati, che diventano pietre miliari nell’evoluzione tecnologica e che hanno cambiato usi, abitudini, creato economie e cambiato il modo di utilizzare internet.
L’azienda di cui parliamo è ovviamente Apple, chi non la conosce? Però, fatto strano, non ricordo altre aziende di cui non si può scrivere bene in maniera obiettiva, senza rischiare di essere etichettati come fanatici o sostenitori. Non ricordo casi simili in altri settori del mercato. Non ho mai intravisto esitazione nello scrivere dei pregi di una nuova auto Audi, per fare un esempio, o anche di prodotti analoghi a quelli venduti dalla stessa Apple, come gli smartphone top di gamma Samsung, per farne un altro. Quando scrivi di Apple, in qualche modo, devi stare attento a non lodarla troppo, altrimenti finisci per cadere nel mainstream, di essere etichettato subito come fanatico o addirittura di essere sospettato di avere degli interessi (cosa che fa persino sorridere: in quale mondo Apple, con un brand così potente, potrebbe mai essere interessata a pagare un giornalista?).
Dello strano caso dell’azienda più grande e ricca del mondo che non può essere lodata sui giornali ne parleremo un’altra volta, perché in questo episodio di Insalata Mista voglio invece parlare esplicitamente bene di uno dei suoi servizi, uno di quelli di cui purtroppo si parla meno. Mi riferisco a Apple TV+, il servizio di streaming video nato sulla scorta del successo di Netflix e soci. Un settore, quello dei contenuti in abbonamento, che Apple sta battendo da tempo. Fin da quando, qualche anno fa, ha capito che la sua gallina dalle uova d’oro, ovvero iPhone, avrebbe iniziato a esserlo un po’ meno.
Apple TV+ è un servizio di qualità che costa meno degli altri
Perché è interessante parlare di Apple TV+? Per tre motivi fondamentali: primo perché ha un qualità media dei suoi contenuti alta, altissima. Anzi, si potrebbe dire che è il servizio con i contenuti mediamente migliori tra tutte le piattaforme. Non lo dice il sottoscritto sulla base dei suoi gusti, ma lo dicono i numeri che vi darò tra poco.
Secondo perché costa poco, anzi è uno dei servizi che costa meno il ché, essendo un prodotto Apple, farà storcere il naso a qualcuno.
Terzo perché è disponibile praticamente ovunque. Questo forse è un punto da sottolineare perché spesso si pensa, non sempre a torto, che i servizi Apple siano disponibili soltanto sui dispositivi dell’azienda. Questa credenza popolare è un po’ frutto di una strategia della vecchia Apple, quella di Steve Jobs, che vedeva di cattivo occhio l’apertura verso altri dispositivi al di fuori di quelli prodotti dall’azienda. Oggi non è più così e i servizi, per poter diffondersi, devono poter essere utilizzati ovunque. Apple TV+ è disponibile quindi, lo spiega bene questa pagina ufficiale, per Amazon FireStick, TV con Android e moltissimi modelli Samsung, LG, Sony, Panasonic, Vizio. Ci sono poi i dispositivi Roku, le console da gioco e infine per tutti gli altri tramite browser web.
Dicevamo che è un servizio qualitativamente tra i migliori. Non si tratta ovviamente di una sensazione, ma di un dato rilevato da Self Financial in uno studio meticoloso, dove vengono messi a confronto i principali servizi di video in streaming statunitensi, che sono molti di più rispetto a quelli disponibili in Europa. Ebbene, quello che risulta è che la media di valutazioni ottenute sul popolare sito IMDb vede Apple TV+ vincere su tutti i concorrenti (ovvero Netflix, Prime Video, Hulu, Paramount+, Disney+, HBO Max e Peacock).
Una valutazione media che, seppure in calo tra 2021 e 2022, rimane comunque la più alta anche a fronte di una consistente crescita del catalogo.
Già, quantità, perché la prima obiezione che si fa al servizio Apple è solitamente proprio questa: c’è poca roba. E se c’è poca roba, ma tutta di qualità medio-alta, è facile spuntare una valutazione così. Questo è sicuramente un dato oggettivo, basti pensare che Netflix è passata dai 5.071 contenuti presenti sulla piattaforma nel 2021 ai 6.475 del 2022. Apple TV+ invece è in coda alla classifica, passando da 65 contenuti a 147.
È un servizio appena nato, ovviamente, ma ha sicuramente una strategia editoriale completamente diversa rispetto a Netflix. Quest’ultima è quella che ha inventato il binge watching, ovvero l’arte di fare vere scorpacciate di serial. Per questo servono sempre contenuti nuovi, in gran quantità per soddisfare tutti i gusti e tutti i profili, da quello che ha poche ore a settimana a chi invece passa le giornate sul divano col telecomando in mano.
Apple ha invece utilizzato per il suo servizio di streaming la più classica delle strategie aziendali: arriva piano, poco per volta, ma quando arriva lo fa bene. Poche serie, tutte di grande impatto e con grandi cast. Difficile non fare centro. Lo dimostrano anche i risultati ottenuti.
Il The Seattle Times ha paragonato i vari servizi di streaming basandosi sulle candidature e le vittorie agli Emmy Awards, scoprendo che Apple TV+ è il servizio che cresce di più dal punto di vista delle candidature agli Emmy Awards (Netflix e Disney+ invece calano). Ma ancora più significative sono le vittorie: con i 4 Emmy vinti da “Ted Lasso”, Apple ha ottenuto il secondo posto nella classifica del servizio con più premi vinti, dietro soltanto a HBO Max. Altre serie hanno ottenuto nomination in tutte le categorie, senza tuttavia vincere premi. Parliamo di “Scissione”, “The Morning Show” e “The Problem With Jon Stewart”.
Infine il prezzo, che non è l’ultima delle questioni. A fine 2022 Apple ha alzato il prezzo del suo servizio di streming video di 2 euro, portandolo a 6,99€ al mese. Rimane comunque uno dei più economici: Paramount Plus costa oggi 7,99€ al mese, Disney+ 8,99€ e Netflix, se considerato il piano paragonabile per qualità agli altri servizi - quindi con risoluzione 4K - arriva a 17,99€. Qual è il più economico? Chiaramente Prime Video, che viene “regalato” insieme al pacchetto Prime a 49,90€ l’anno o 4,99€ al mese. Nonostante l’aumento, Apple TV+ rimane il secondo servizio di streaming video più economico, nonostante la qualità media dei contenuti e la qualità video, che si attesta pure questa ai vertici. Lo dimostra di nuovo Self, che ha stimato in 121 su 147 i contenuti disponibili in 4K nel 2022. Più dell’80% del totale, insomma.
Una cosa è vera: se si considera meramente la quantità, Apple TV+ perde contro tutti gli altri e qui ognuno di voi deve fare la propria valutazione: “che tipo di utente sono?”. Se vi siete seduti davanti alla tv e avete pensato anche soltanto una volta “uffa, non c’è niente di nuovo da vedere”, allora probabilmente il servizio non fa per voi. Ma se invece non riuscite a stare dietro a tutte le serie in uscita e il vostro backlog di serie da guardare continua ad aumentare, beh, allora forse quelle che pubblica Apple bastano e avanzano.
SFAMA LA FOMO!
Cos’è la FOMO?1
Fa un po’ sorridere quello che è successo al Super Nintendo World, il nuovo parco a tema Nintendo aperto negli Stati Uniti il 17 febbraio. L’attrazione dedicata a Mario Kart, infatti, è andata un po’ troppo “stretta” ai primi avventori. Da quello che sembra, infatti, i posti a sedere per la gara di auto che riprende il celebre videogioco, hanno una dimensione inferiore alla vita (intesa come girovita) media degli uomini americani, che semplicemente non ci entrano. Insomma: forse Nintendo non ha fatto i conti con le abbondanze statunitensi.
Il 70% del mondo, ovvero quasi 6 miliardi di esseri umani, sarà sui social media da qui al 2027. Un dato impressionante calcolato da Best Sports Betting Canada. Curiosità: nel 2022 l’app social più scaricata su AppStore è stata BeReal. Teniamola d’occhio.
Alzi la mano chi non ha usato almeno una volta Google Meet, il popolare servizio di Google per fare videoconferenze, durante la pandemia. Ebbene, su Google Meet stanno per arrivare gli sfondi virtuali a 360 gradi. Ovvero: mentre sarete in chiamata con lo smartphone potrete muovervi in mondi virtuali pur essendo in bagno. Comodo no?
UN’ALTRA PARTITA?
Continua la corsa di Netflix nel mercato dei videogiochi. Ecco l’ultimo trailer pubblicato dalla piattaforma: si tratta di Dust & Neon, un videogioco stile roguelite (non sai cosa sono? Ecco un buon argomento per una delle prossime puntate) che mette cowboy contro robot in un videogioco ispirato ai grandi classici degli spara spara. Per le piattaforme mobili, se siete abbonati a Netflix, è completamente gratuito.
TI SEI PERSO LE PRECEDENTI PUNTATE?
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Non ci siamo presentati: mi chiamo Franco Aquini e da anni scrivo di tecnologia e lavoro nel marketing e nella comunicazione.
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Franco Aquini
La F.O.M.O., un acronimo che sta per Fear Of Missing Out, è la deriva moderna del tam tam dei social network unita all’enorme disponibilità di strumenti di informazione e di intrattenimento. In pratica, è la paura di perdersi qualcosa e di non essere sempre al passo con i tempi. Con questa rubrica rispondiamo a queste paure, riassumendo in breve le notizie più significative della settimana, pescate dal mondo della tecnologia, dell’entertainment e del lifestyle.
Aggiungo una riflessione a quelle che tu hai già fatto. La strategia di Apple - lo sappiamo - è SEMPRE quella di essere percepita come la migliore (che riesca o meno è discorso altro).
Perciò, Apple TV+ forse non è manco mai nato per essere davvero capace di rivaleggiare con i numeri di Netflix, anche perché non è facile. E i premi dimostrano che magari la visione di Apple è centrata.