#InsalataLight: Apple TV+ è ancora il miglior servizio di streaming?
Un anno e mezzo fa scrissi questa Insalata su quello che allora era al tempo stesso il miglior servizio di video on demand per qualità dei contenuti e prezzo, ma anche il più ignorato. È ancora così?
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Una premessa importante: questa newsletter settimanale nasce, cresce e si concretizza nel giro di qualche ora, rubata al mio tempo libero e alla mia famiglia. A volte capita che abbia il tempo di rileggere tutto a distanza di giorni, altre volte non ho nemmeno il tempo di riguardarla. Se trovi degli errori, piccoli o grandi che siano, porta pazienza. Magari segnalameli, te ne sarò grato.
#InsalataLight è la versione leggera di Insalata Mista. È una rivisitazione di una vecchia uscita, aggiornata e attualizzata al momento in cui esce. È anche un modo per recuperare puntate col podcast, che è partito quando la newsletter era già intorno alla puntata 50. Un modo per riscoprire e aggiornarsi su un tema interessante del passato, insomma, scoprendo come si è evoluta la questione nel frattempo.
» APPLETV+ È IL MIGLIOR SERVIZIO DI VIDEO ON DEMAND?
Esiste un’azienda che raccoglie un ampio consenso da parte dei propri utenti. Anzi, a volte genera proprio fanatismo. Tuttavia, di questa azienda non si può parlare bene, pur essendo un’azienda nota a tutti, i cui prodotti rappresentano ben più di quello per cui sono stati progettati. I suoi prodotti diventano spesso pietre miliari nell’evoluzione tecnologica e nel tempo hanno cambiato usi, abitudini, creato economie e cambiato il modo di utilizzare internet.
L’azienda di cui parliamo è ovviamente Apple, chi non la conosce? Però, fatto strano, non ricordo altre aziende di cui non si può scrivere bene in maniera obiettiva, senza rischiare di essere etichettati come fanatici o sostenitori. Non ricordo casi simili in altri settori del mercato. Non ho mai notato esitazione nello scrivere dei pregi di un nuovo modello di auto di un marchio molto celebre (Audi, BMW, fate voi…) per fare un esempio, o anche di prodotti analoghi a quelli venduti dalla stessa Apple, come gli smartphone top di gamma Samsung, per farne un altro.
Quando scrivi di Apple, in qualche modo, devi stare attento a non lodarla troppo, altrimenti finisci per cadere nel mainstream; finisci per essere etichettato subito come fanatico o addirittura di essere sospettato di avere degli interessi (cosa che fa persino sorridere: in quale mondo Apple, con un brand così potente, potrebbe mai essere interessata a pagare uno come me?).
Dello strano caso dell’azienda più grande e ricca del mondo (all’epoca in cui scrissi era la più capitalizzata al mondo, oggi lo è un po’ meno, ma sempre ricchissima è) che non può essere lodata sui giornali ne parleremo un’altra volta, perché in questo episodio di Insalata Mista voglio invece parlare esplicitamente bene di uno dei suoi servizi, uno di quelli di cui purtroppo si parla meno. Mi riferisco a Apple TV+, il servizio di streaming video nato sulla scorta del successo di Netflix e simili. Un settore, quello dei contenuti in abbonamento, che Apple sta battendo da tempo. Fin da quando, qualche anno fa, ha capito che la sua gallina dalle uova d’oro, ovvero iPhone, avrebbe iniziato a esserlo un po’ meno.
Apple TV+ è un servizio di qualità che costa meno degli altri (o costava)
Perché è interessante parlare di Apple TV+? Per tre motivi fondamentali: primo perché ha una qualità media dei suoi contenuti molto alta, altissima. Anzi, si potrebbe dire che è il servizio con i contenuti mediamente migliori tra tutte le piattaforme. Non lo dice il sottoscritto sulla base dei suoi gusti, ma lo dicono i numeri che vi darò tra poco.
Secondo perché è ancora un servizio che costa, se non poco, una cifra abbordabile il che, essendo un prodotto Apple, farà storcere il naso a qualcuno (era così almeno fino al 2023, poi dai 6,99€ al mese si è passati ai 9,99€, come prevede la merdificazione delle piattaforme di cui abbiamo parlato qui).
Terzo perché è disponibile praticamente ovunque. Questo forse è un punto da sottolineare perché spesso si pensa, non sempre a torto, che i servizi Apple siano disponibili soltanto sui dispositivi prodotti dell’azienda stessa. Questa credenza popolare è un po’ frutto di una strategia della vecchia Apple, quella di Steve Jobs, che vedeva di cattivo occhio l’apertura verso altri dispositivi al di fuori dei propri.
Oggi non è più così e i servizi, per poter diffondersi, devono poter essere utilizzati ovunque. Apple TV+ è disponibile quindi, lo spiega bene questa pagina ufficiale, per Amazon FireStick, TV con Android e moltissimi modelli Samsung, LG, Sony, Panasonic, Vizio. Ci sono poi i dispositivi Roku, le console da gioco e infine per tutti gli altri tramite browser web.
Dicevamo che è un servizio qualitativamente tra i migliori. Non si tratta ovviamente di una sensazione, ma di un dato rilevato da Self Financial in uno studio meticoloso, dove vengono messi a confronto i principali servizi di video in streaming statunitensi, che sono molti di più rispetto a quelli disponibili in Europa. Ebbene, quello che risulta è che la media di valutazioni ottenute sul popolare sito IMDb vede Apple TV+ vincere su tutti i concorrenti (ovvero Netflix, Prime Video, Hulu, Paramount+, Disney+, HBO Max e Peacock).
Nell’Insalata che sto riprendendo, avevo pubblicato i dati aggiornati al 2022, qui invece li trovate aggiornati al 2024 e la tendenza è addirittura in salita. AppleTV+ si piazza indiscutibilmente al primo posto se si considera la media delle valutazioni del sito IMDb.
Una media che, all’inizio, si diceva frutto dello scarso numero di show pubblicati sulla piattaforma (poche uscite e tutte di alto livello). Oggi però la piattaforma ha aumentano notevolmente la quantità di contenuti, anche se, da questo punto di vista, è ancora in coda alla classifica.
È interessante analizzare i due grafici qui sotto, che fotografano la situazione tra 2021/2022 e 2022/2024. Netflix è passata dai 5.071 contenuti presenti sulla piattaforma nel 2021 ai 6.475 del 2022, per poi aumentare a 6643 nel 2024. Apple TV+ invece è in coda alla classifica, passando da 65 contenuti ai 147 nel 2022, per poi raddoppiare quasi a 277 nel 2024.
Vera regina di questa classifica è invece Prime Video, che nel 2022 è passata dai 1516 contenuti ai 1964, per poi esplodere nel 2024 con 14.511 contenuti.
È chiaro come AppleTV+ abbia una strategia editoriale completamente diversa rispetto a Netflix e Prime Video. La prima è quella che ha inventato il binge watching, ovvero l’arte di fare vere scorpacciate di puntate. Per questo servono sempre contenuti nuovi, in gran quantità per soddisfare tutti i gusti e tutti i profili, da chi ha poche ore a settimana a chi invece passa le giornate sul divano col telecomando in mano.
Apple ha invece utilizzato per il suo servizio di streaming la più classica delle strategie aziendali: arriva piano, poco per volta, ma quando arriva lo fa per distinguersi. Poche serie, tutte di grande impatto e con grandi cast. Difficile non fare centro. Lo dimostrano anche i premi ottenuti.
Nel 2023 il The Seattle Times ha paragonato i vari servizi di streaming basandosi sulle candidature e le vittorie agli Emmy Awards, scoprendo che Apple TV+ era il servizio che cresceva di più dal punto di vista delle candidature agli Emmy Awards. Ma ancora più significative erano le vittorie: con i 4 Emmy vinti da “Ted Lasso”, Apple ha ottenuto il secondo posto nella classifica del servizio con più premi vinti, dietro soltanto a HBO Max.
Oggi invece AppleTV+ è terza, dietro a FX che è passata da 37 a 93 nomination e a CBS, che è passata da 20 a 38. AppleTV+ è invece passata da 54 a 72 candidature. Interessante come i due servizi più diffusi in Italia siano invece cresciuti di pochissimo o addirittura calati. Netflix è passata da 103 a 107 candidature e Prime Video da 42 a 37.
Infine il prezzo, che non è l’ultima delle questioni. A fine 2022 Apple ha alzato il prezzo del suo servizio di streming video di 2 euro, portandolo a 6,99€ al mese. Poi l’ha ancora alzato a 9,99€, come nel più classico degli schemi della merdificazione.
Gli altri però non hanno fatto di meglio: Paramount+ oggi è il più economico (ma attendiamo al varco l’aumento) e costa 7,99€ al mese, Disney+ ha mantenuto gli 8,99€ per 2 schermi in HD, mentre per i 4 schermi in 4K ci vogliono 11,99€. Netflix, se considerato il piano paragonabile per qualità agli altri servizi - quindi con risoluzione 4K - arriva a 17,99€. Qual è il più economico? Chiaramente Prime Video, che viene “regalato” insieme al pacchetto Prime, oppure è acquistabile da solo a 49,90€ l’anno o 4,99€ al mese.
Apple TV+ è oggi un servizio non più così economico, se si considera che Prime Video costa la metà e ha un catalogo praticamente sterminato. Ciononostante, non è uno dei più costosi e la qualità dei contenuti, anche sotto il profilo tecnico della qualità delle immagini, è di primo livello.
Una cosa è vera: se si considera meramente la quantità, Apple TV+ perde contro tutti gli altri e qui ognuno di voi deve fare la propria valutazione: “che tipo di utente sono?”. Se vi siete seduti davanti alla tv e avete pensato anche soltanto una volta “uffa, non c’è niente di nuovo da vedere”, allora probabilmente il servizio non fa per voi. Ma se invece non riuscite a stare dietro a tutte le serie in uscita e il vostro backlog di serie da guardare continua ad aumentare, beh, allora forse quelle che pubblica Apple bastano e avanzano.
Se sei arrivato fino a qui, innanzitutto ti ringrazio.
Non ci siamo presentati: mi chiamo Franco Aquini e da anni scrivo di tecnologia e lavoro nel marketing e nella comunicazione.
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Franco Aquini