Il futuro basato sull'IA visto da Bill Gates
Bill Gates ha più volte previsto il futuro con decenni di anticipo. Ecco perché la lettera pubblicata pochi giorni fa, dove prevede un futuro basato sull'IA, merita molta attenzione.
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In sintesi:
Bill Gates prevede che l’uso delle intelligenze artificiali sarà fondamentale per superare i divari sociali e le iniquità. Fa molti esempi a riguardo
C’è chi solleva i problemi, già attuali, sull’eventualità che le intelligenze artificiali possano diffondere fake news e contenuti spazzatura.
Cominciano ad arrivare i nuovi strumenti di Microsoft bassati su GPT e sembrano decisamente potenti.
Prendo spunto dalla lettera scritta da Bill Gates pochi giorni fa su gatesnotes.com per condividere una riflessione sulla/sulle intelligenze artificiali.
Sono ormai mesi che non si parla di altro. Più o meno da quando, a fine 2022, una delle implementazioni più fortunate e avanzate è stata rilasciata in forma di chat pubblica. L’avrete capito tutti, sto parlando di chatGPT, recentemente arrivata alla versione 4 del suo modello.
L’esplosione di servizi e applicazioni basati su questo e su altri modelli, ha fatto si che l’argomento intelligenze artificiali (in particolar modo quelle generative) sia ormai predominante sui notiziari di qualsiasi tipo, non soltanto quelli che trattano di tecnologia. Non è un caso che questa lettera arrivi proprio all’indomani del rilascio di Google Bard, ovvero la versione di chatGPT marchiata Google, e dell’arrivo di moltissimi nuovi strumenti targati Microsoft basati sul lavoro di OpenAi, che è la società che c’è dietro GPT (ne parliamo più avanti).
Gates pone l’attenzione su un fatto: le intelligenze artificiali ridurranno i divari sociali. In altre parole aiuteranno di più chi ha meno. Chi vive in paesi poveri, per esempio, o chi non ha accesso alla sanità o all’istruzione migliore. È una lettura interessante soprattutto perché Gates, checché se ne dica, è uno dei più grandi visionari della storia.
Durante un discorso del 1995, Bill Gates predisse quello che poi diventò lo smartphone di oggi, scendendo nel dettaglio della possibilità di inviare messaggi, leggere news, memorizzare tantissime foto dei proprio figli, orientarsi tra le strade e persino pagare.
Gates fece tantissime altre previsioni. Quando lanciò l’integrazione di internet in Windows 98, disse chiaramente che il sistema operativo del futuro sarebbe stato completamente fuso con internet e anche che non ci sarebbe più stata distinzione tra quello che si trova fisicamente sul computer e quello che si trova su internet. Così come parlò della scomparsa dei supporti fisici per l’intrattenimento e di TV capaci di mostrare un intero catalogo di film fruibili completamente tramite internet. Insomma, quando Bill Gates parla del futuro, sarebbe meglio starlo a sentire.
Dunque questa volta ha detto una cosa molto semplice: l’intelligenza artificiale avrà un impatto importante su tre aspetti fondamentali della nostra società: il lavoro, l’educazione e la salute. Sembrerebbe quasi il programma politico di un nuovo partito, se non fosse che Bill entra nel dettaglio e ci spiega come.
In ambito produttivo Gates dice: man mano che la potenza dei computer diventerà più a buon mercato, GPT (fa espressamente riferimento a questo modello) diventerà sempre più capace di esprimere idee. Non diventerà mai come l’uomo, ma secondo Gates esistono moltissimi lavori dove non sfruttiamo a dovere le capacità umane. O altri dove è necessaria una buona capacità di prendere decisioni ma non la stessa capacità di imparare continuamente nuove cose.
Secondo Gates, GPT potrà essere utilizzata per avere un’assistente di alto profilo (lui lo chiama white-collar, colletto bianco) a nostra disposizione h24. Lasciando all’essere umano tutti quei compiti che hanno bisogno necessariamente dell’intelligenza umana.
Sul fronte della salute, l’intelligenza artificiale potrà dare tantissimo nei paesi poveri. Secondo Gates, nei paesi dove le persone riescono a trovare un medico con difficoltà, la possibilità di aumentare l’efficienza del personale medico o di poter fornire un primo screening grazie all’AI potrà migliorare molto la qualità della vita.
Un esempio pratico arriva da un progetto finanziato dalla stessa fondazione Gates: per ridurre l’altissimo numero di morti prenatali nei paesi più poveri, è stata progettata una macchina a ultrasuoni basata su intelligenza artificiale in grado di diagnosticare molteplici problemi della gravidanza grazie alla scansione fatta con uno scanner portatile collegato a uno smartphone.
Infine l’istruzione. Nonostante Gates sottolinei l’importanza della relazione tra studenti e insegnanti, sostiene che l’uso dell’AI potrà di nuovo avvantaggiare chi ha meno possibilità di accesso a un’istruzione di alto livello. Gates è molto chiaro su un aspetto:”I computer non hanno avuto l'effetto sull'istruzione che molti di noi nel settore hanno sperato. Ci sono stati alcuni buoni sviluppi, tra cui giochi educativi e fonti di informazione online come Wikipedia, ma non hanno avuto un effetto significativo sui risultati ottenuti dagli studenti.“
Come dire: ok, la tecnologia ha dato qualche buon supporto ma non ha rivoluzionato davvero l’istruzione e l’educazione. Aggiunge però:”[…] Ma penso che nei prossimi 5-10 anni, i software guidati dall’AI realizzeranno finalmente la promessa di rivoluzionare il modo in cui le persone insegnano e imparano. [il software basato su IA] Conoscerà i tuoi interessi e il tuo stile di apprendimento in modo da poter personalizzare i contenuti che ti terranno impegnato. Misurerà la tua comprensione, noterà quando stai perdendo interesse e capirà a che tipo di motivazione rispondi. Ti darà un feedback immediato."
Perché non dovrebbe essere così? Se è vero che nessuna tecnologia potrà mai sostituire l’insegnamento in aula di un professore, perché non dovremmo utilizzare la tecnologia per correggere un compito, per rivedere una spiegazione a casa o semplicemente per aiutare chi non ha facile accesso a un’aula e a un insegnante?
Il problema: come spieghiamo all’IA cosa non deve apprendere?
Pochi giorni fa sono incappato in un post sui social che mi ha fatto pensare “già, è proprio così”. Lo riporto qui sotto, è il post di Stefano Andreoli, tra le tante altre cose fondatore di spinoza.it. Andreoli riporta un articolo non solo sbagliato, ma frutto al 99% di una IA come ChatGPT. Già, perché molti di voi non lo sapranno, ma chi si è fiondato subito su chatGPT è stato proprio il mondo del marketing e dell’editoria.
Avrete già letto da qualche parte che ormai non si scrive una parola sul web senza che un esperto SEO (la scienza che c’è dietro il posizionamento delle pagine dei motori di ricerca) non l’abbia approvata. Ebbene, se c’è una cosa dove chatGPT (e simili) eccelle è la riscrittura di articoli per il posizionamento. Così, se prima questi “articoletti” venivano demandati al nuovo schiavismo del nostro tempo - leggasi anche giornalismo a basso costo - ora si da tutto in pasto a queste IA, con il risultato che si inonda il web di contenuti che vanno dall’approssimativo al completamente sbagliato.
La domanda nasce quindi spontanea: se le IA imparano velocemente da quello che diamo loro in pasto, e sappiamo che apprendono un sacco dal web, quanto tempo ci vorrà prima che comincino a suggerire il frutto di quello che hanno imparato, ovvero cose profondamente sbagliate?
Se si diffonde una fake news sui vaccini come è successo nel recente passato e una IA ritiene che questa informazione sia corretta, quanto tempo ci vorrà prima che questa informazione venga assimilata come corretta da tutti? È una domanda su cui riflettere.
È in arrivo una valanga di strumenti basati su IA
Abbiamo scritto di come l’IA potrebbe aiutarci su molti fronti e abbiamo riportato una lettera di Bill Gates. Quale contesto migliore per parlare dei nuovi strumenti basati su intelligenza artificiale di Microsoft?
Sappiamo tutti che la nuova implementazione di GPT all’interno degli strumenti di Microsoft Office si chiama Co-pilot (e chi non lo sapeva, ora lo sa), Gates la cita esplicamene nella lettera di cui sopra. Ora però possiamo mettere mano su due strumenti davvero eccezionali (e in parte gratuiti).
Sto parlando di Microsoft Designer e Microsoft Loop, il primo studiato per i creativi, il secondo per la collaborazione e la gestione dei progetti. Per capirci: un Canva e un Monday (o Trello o quello che volete) in salsa Microsoft, con un’interfaccia grafica moderna e super super bella da vedere.
Designer permetterà di creare con facilità grafiche, social post, testi, immagini e molto altro affondando pienamente le mani nel mondo dell’intelligenze artificiale; mentre Loop permetterà di creare Task, progetti, campagne, briefing e molto altro. Il tutto integrato con Office e corredato da Co-Pilot, l’intelligenza artificiale ormai onnipresente negli strumenti Microsoft. Secondo me fareste bene a darci un’occhiata, possono darvi una bella mano.
Per concludere:
L’intelligenza artificiale è una grande rivoluzione e come sempre gli strumenti che hanno le potenzialità per cambiare il mondo non sono di per sé né buoni né cattivi, tutto sta a come li si utilizza. Gates, da visionario quale è, ha indicato una strada, starà a noi utilizzarla nel modo migliore possibile.
Il web, l’altra grande rivoluzione dell’umanità, ha cambiato tutto per sempre, ma ha anche fatto sì che oggi una ricerca su cinque, effettuata su uno smartphone, sia correlata al porno. Questo ci dovrebbe dire già oggi che in futuro dovremo fronteggiare moltissimi problemi correlati alle intelligenze artificiali. Ma anche che questi problemi, tirando le somme, non potranno mai mettere in discussione la potenzialità di uno strumento così enorme.
SFAMA LA FOMO!
Cos’è la FOMO?1
C’è un motore grafico, utilizzato nei videogiochi ma non solo, che è arrivato recentemente alla sua quinta incarnazione. Le potenzialità fotorealistiche di questo motore grafico sono veramente impressionanti. Il motore in questione si chiama Unreal Engine 5 e Epic Games, la società che lo possiede, ne ha mostrato le potenzialità in settimana con un trailer stupefacente che vi lascio qui.
Secondo fonti ben accreditate, Microsoft starebbe pianificando il lancio di un App Store dedicato ai giochi mobile per fare concorrenza a AppStore di Apple e PlayStore di Google. Tutto questo a partire dal 2024, anno in cui, secondo quanto disposto dalla Comunità Europea, Apple dovrebbe aprire il proprio sistema operativo mobile a store di terze parti.
Secondo un analista molto affermato, Apple potrebbe fare un sacco di soldi (sai che novità) da uno dei dispositivi peggiori del mercato. Si tratta dell’alimentatore USB-C. È una storia curiosa che non escludo di approfondire in futuro. In pratica, il nuovo iPhone 15 si dice possa essere il primo ad abbandonare il connettore proprietario Lightning per passare allo standard USB-C. Motivo per cui Apple dovrebbe vendere decine di milioni di alimentatori USB-C. Ecco, a quanto pare, l’alimentatore USB-C marchiato Apple non è proprio il meglio che c’è oggi sul mercato.
TI SEI PERSO LE PRECEDENTI PUNTATE?
N.6 L’incredibile storia di un tweet che ha cambiato la vita a 7 milioni di americani
N.4 Apple TV+ è probabilmente il miglior servizio di streaming video
Se sei arrivato fino a qui, innanzitutto ti ringrazio.
Non ci siamo presentati: mi chiamo Franco Aquini e da anni scrivo di tecnologia e lavoro nel marketing e nella comunicazione.
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Franco Aquini
La F.O.M.O., un acronimo che sta per Fear Of Missing Out, è la deriva moderna del tam tam dei social network unita all’enorme disponibilità di strumenti di informazione e di intrattenimento. In pratica, è la paura di perdersi qualcosa e di non essere sempre al passo con i tempi. Con questa rubrica rispondiamo a queste paure, riassumendo in breve le notizie più significative della settimana, pescate dal mondo della tecnologia, dell’entertainment e del lifestyle.