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Avatar di Alfredo Codecasa

Ho letto con attenzione l’articolo che denuncia in modo molto realistico gli effetti della denatalità in Italia: squilibri nel sistema pensionistico, carenza di manodopera, rallentamento economico. Tutto vero. Ma vorrei proporre una riflessione più profonda.

Se l’unica soluzione per mantenere in piedi l’attuale modello è “aumentare la popolazione” – con più nascite o più immigrazione – allora stiamo solo alimentando lo stesso meccanismo che ci ha portato fin qui. È il classico circolo vizioso della crescita infinita: più persone servono per mantenere i consumi, finanziare le pensioni, sostenere i servizi. Ma poi queste persone invecchiano, e il ciclo ricomincia. Fino a quando?

Forse dovremmo avere il coraggio di porci una domanda scomoda: è davvero sostenibile un sistema che ha bisogno di crescere continuamente per non collassare? O sarebbe il caso di ripensare profondamente il modello economico e sociale su cui si regge?

Questo non significa ignorare i problemi legati alla denatalità. Ma forse dovremmo vederli anche come un’occasione per cambiare prospettiva: puntare su un’economia della qualità, non della quantità; valorizzare le tecnologie per aumentare la produttività; ridisegnare i sistemi di welfare e pensioni non solo in funzione del numero degli attivi, ma della sostenibilità complessiva; rivedere il nostro concetto di benessere.

In fondo, ogni crisi è anche un’opportunità. A patto di non cercare sempre le soluzioni nei vecchi schemi.

Sarebbe interessante approfondire questo essenziale dibattito.

Grazie per aver evidenziato un problema molto trascurat.

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Avatar di Mattia Sabatini

Bravo bella analisi, triste da leggere ma importante. Grazie

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