Fioccano gli strumenti che ci aiutano a lavorare ovunque, persino in auto. I dati però ci dicono una cosa insospettabile: lavorando di più si produce di meno.
Sono d'accordo con te. Oltre al lavorare troppo e male, ma male perché non si sanno usare gli strumenti che si hanno, per pigrizia o semplice dolo, la separazione tra lavoro e vita privata permea un po' tutti, non solo i "colletti bianchi".
Tralasciando i vecchi operai di fabbrica, che forse sono i pochi che separano le due cose, anche il terziario pressa molto per lavorare sempre e comunque, a scapito poi della qualità sia del lavoro, ma soprattutto, della vita privata, e la cosa è trasversale a tutte le figure aziendali, non solo i più alti di livello...
Si si, era il messaggio che speravo di far passare, cioè che prima era una cosa relegata soltanto a chi lavora in proprio e che invece, soprattutto con la pandemia, ha coinvolto un po' tutti. Grazie come sempre Valeriano
Da quando sono in pensione ho apprezzato ancora di più “la noia” Quella di ascoltare i rumori passeggiando, i pensieri nuotando. Ma capisco che non è facile ci vuole allenamento e consapevolezza.
Su una cosa dell’ articolo ho dubbi, che questa smania iper-attiva sia cosa dell’occidente.
Viaggio in Asia per passione da molto tempo e devo dire che “loro” e alcuni paesi in particolare come Vietnam, Thailandia , hanno “fame” e la loro smania la si vede per le strade dal mattino presto a sera tardi.
Non ho menzionato la Cina, beh “loro” sono di un altra categoria
Se mai google farà una cosa del genere l’Asia sarà la prima ad usarla, come é la prima nella ricerca e utilizzo di nuove tecnologie
La noia, l’ascolto di sé stessi, la lentezza saranno cose destinate a pochi , qualcuno perché fortunato, altri purtroppo perché considerati non idonei
Grazie per il commento Danilo, è giusto quello che dici, forse in oriente lo è ancora più che da noi. Anzi, se parliamo di ore lavorate, come dici tu, i cinesi giocano proprio in un'altra categoria.
Sono d'accordo con te. Oltre al lavorare troppo e male, ma male perché non si sanno usare gli strumenti che si hanno, per pigrizia o semplice dolo, la separazione tra lavoro e vita privata permea un po' tutti, non solo i "colletti bianchi".
Tralasciando i vecchi operai di fabbrica, che forse sono i pochi che separano le due cose, anche il terziario pressa molto per lavorare sempre e comunque, a scapito poi della qualità sia del lavoro, ma soprattutto, della vita privata, e la cosa è trasversale a tutte le figure aziendali, non solo i più alti di livello...
Buona Befana e alla prossima newsletter
Si si, era il messaggio che speravo di far passare, cioè che prima era una cosa relegata soltanto a chi lavora in proprio e che invece, soprattutto con la pandemia, ha coinvolto un po' tutti. Grazie come sempre Valeriano
Da quando sono in pensione ho apprezzato ancora di più “la noia” Quella di ascoltare i rumori passeggiando, i pensieri nuotando. Ma capisco che non è facile ci vuole allenamento e consapevolezza.
Su una cosa dell’ articolo ho dubbi, che questa smania iper-attiva sia cosa dell’occidente.
Viaggio in Asia per passione da molto tempo e devo dire che “loro” e alcuni paesi in particolare come Vietnam, Thailandia , hanno “fame” e la loro smania la si vede per le strade dal mattino presto a sera tardi.
Non ho menzionato la Cina, beh “loro” sono di un altra categoria
Se mai google farà una cosa del genere l’Asia sarà la prima ad usarla, come é la prima nella ricerca e utilizzo di nuove tecnologie
La noia, l’ascolto di sé stessi, la lentezza saranno cose destinate a pochi , qualcuno perché fortunato, altri purtroppo perché considerati non idonei
Grazie per il commento Danilo, è giusto quello che dici, forse in oriente lo è ancora più che da noi. Anzi, se parliamo di ore lavorate, come dici tu, i cinesi giocano proprio in un'altra categoria.
Grazie ancora