Cos’è questa storia del farmaco che fa dimagrire e previene gli infarti?
Da un po’ di tempo si parla di un’azienda farmaceutica che è diventata la più capitalizzata d’Europa grazie a un farmaco che sembra essere miracoloso. Ma è davvero così?
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Una premessa importante: questa newsletter settimanale nasce, cresce e si concretizza nel giro di qualche ora, rubata al mio tempo libero e alla mia famiglia. A volte capita che abbia il tempo di rileggere tutto a distanza di giorni, altre volte non ho nemmeno il tempo di riguardarla. Se trovi degli errori, piccoli o grandi che siano, porta pazienza. Magari segnalameli, te ne sarò grato.
» PENSIERI FRANCHI: Vietato lo smartphone a scuola, anche per studiare. Il motivo? Migliora l’apprendimento degli studenti
→ “Pensieri Franchi” è il mio editoriale, i miei pensieri in libertà. Se stai cercando l’approfondimento che dà il titolo a questa Insalata, prosegui un po’ più in giù.
Il ministro Valditara ha annunciato, tramite un post su un social network, che il ministero ha preso due importanti decisioni: con la prima vieterà l’uso dello smartphone a scuola anche per scopi didattici. Con la seconda, imporrà il ritorno all’uso del diario cartaceo per gli studenti.
Queste decisioni, la prima in particolare, trovano giustificazione nelle recenti conclusioni a cui sarebbero arrivati UNESCO e OCSE, secondo cui l’uso dello smartphone porterebbe a dei risultati più scarsi nell’apprendimento. Il ministro si riferisce probabilmente al paper “Managing screen time”, pubblicato dall’OECD (quello che in Italia chiamiamo appunto OCSE) il 27 maggio 2024. Tralasceremo la metodologia di indagine di questo paper, in cui in sostanza il metodo di rilevamento del tempo passato con lo smartphone da parte degli studenti è quello di domandarlo direttamente ai ragazzi. “Quanto tempo usi lo smartphone al giorno?”, “mah, più o meno 2 ore”. “Ok segno, grazie”.
Tralasciando questo fatto, il documento è in sintesi un focus denominato PISA, che sta per “Programme for International Student Assessment”, ovvero una valutazione internazionale degli studenti. Nello studio però si parla quasi esclusivamente di prestazioni misurate con test matematici, anche questa mi sembra una cosa rilevante, se si vuole stabilire che l’uso dello smartphone determina un livello di prestazioni inferiori nei risultati scolastici.
A pagina 4 di questo studio, tuttavia, compare anche un bel grafico, che riassume quello che viene scritto nelle pagine precedenti, cioè che l’uso dello smartphone a fini didattici fa crescere notevolmente i risultati in ambito scolastico, mentre l’uso dello smartphone in classe a scopo ricreativo - leggasi social e altro - porta a un risultato inferiore. E grazie al caxxo, direbbe uno molto più volgare di me.
Addirittura, andando a guardare bene il grafico, appare come giocare ai videogiochi o usare i dispositivi digitali per scopi ricreativi fino a 2 ore al giorno, migliorerebbe di molto i punteggi nei test matematici, addirittura fino a 30 punti (in media poi, il che significa che c’è chi ha fatto punteggi molto più elevati).
Volendo riassumere, se c’è una cosa evidente, è che appunto chi usa lo smartphone a fini didattici riporta risultati più brillanti, ma anche chi lo usa a fini ricreativi entro certi limiti. Ecco perché il ministro Valditara ha deciso orgogliosamente di vietare l’uso ai fini didattici dello smartphone a scuola. Il cerchio si chiude. La scuola infatti non mira più a crescere delle persone preparate, capaci e al passo con i tempi, giusto?
Non contento, aggiunge che si ritornerà al buon vecchio diario, alla carta e alla penna. Già, perché non il calamaio? Che poi, nella questione del registro elettronico, in molti hanno fatto notare che, effettivamente, qualche problema c’è. Ne ha parlato Francesco Costa in Morning leggendo alcune lettere di genitori che hanno commentato la notizia, ma lo so bene anche io, che ho due figli in età scolare.
Il registro elettronico ha portato a una deriva abbastanza paradossale, per non dire un uso molto scorretto che alcuni insegnanti ne fanno, ovvero quello di assegnare compiti negli orari più assurdi o in maniera criptica. Del tipo: è venerdì sera e pensi di aver fatto tutti i compiti assegnati per la settimana successiva, ma la domenica sera tac! Compare un nuovo compito per il mattino successivo. E magari sono anche già le 22. Storia di vita vissuta, chiaramente.
Ecco, se un uso distorto del registro elettronico effettivamente esiste, forse non è il caso di gettare via il bambino con l’acqua sporca. Bastava imporre un uso più corretto dello stesso registro, piuttosto che ritirare fuori il diario, che va ad appesantire degli zaini che sono già insostenibilmente pesanti. Poi, se veramente la preoccupazione era quella che i ragazzi non sappiamo più scrivere con la penna, beh, basterebbe farli scrivere di più in classe, no? E magari anche leggere. Anzi, già che ci siamo non sarebbe sbagliato far fare anche un po’ di comprensione del testo, altrimenti poi succede che si cresce, magari si arriva a fare anche il ministro, e non si capisce quello che c’è scritto su un banale documento dell’OCSE che viene poi citato come base per rivendicare una decisione molto discutibile.
Buona lettura.
Franco A.
» IL FARMACO MIRACOLOSO CHE CURA TUTTO, ESISTE DAVVERO?
La crescita spaventosa che ha portato Novo Nordisk e diventare l’azienda con la capitalizzazione di mercato più alta in Europa, è dovuta quasi esclusivamente a un farmaco che si chiama Ozempic. Questo farmaco, entreremo tra poco nel dettaglio di quello che fa, era stato studiato inizialmente per le persone affette da diabete di tipo 2.
Attenzione, il diabete di tipo 2 è molto differente dal diabete di tipo 1. Il primo infatti richiede una terapia per regolare i livelli di glicemia nel sangue, si parla infatti di resistenza all’assorbimento dell’insulina prodotta dal pancreas; il secondo, invece, richiede la somministrazione di insulina dall’esterno, perché il pancreas non ne produce più.
Ebbene, Ozempic doveva servire, negli scopi dei suoi ricercatori, a ridurre la glicemia proprio nei pazienti che dimostravano una certa resistenza alla Metformina, che è il farmaco che si usa nella terapia del diabete di tipo 2. Secondariamente, poteva essere utilizzato anche per ridurre il peso di questi pazienti. Questo secondo effetto, quasi un effetto collaterale, fu notato a un certo punto negli Stati Uniti dove, come saprete, il problema dell’obesità è piuttosto diffuso.
Ozempic è diventato in un batter d’occhio uno dei farmaci più richiesti in assoluto anche dai non diabetici proprio per la sua straordinaria efficacia nella perdita di peso e non solo. Presto si sono scoperti altri effetti collaterali positivi: con questo farmaco (e i suoi analoghi), si riduce la pressione arteriosa (prevenendo ictus e infarti), si ottengono effetti positivi sui lipidi plasmatici, si possono ridurre le infiammazioni della placca aortica e si diventa persino più fertili (forse, non è ancora stato dimostrato).
Abbiamo dunque scoperto il farmaco miracoloso?
Cos’è Ozempic? Quanto costa? Dove si compra?
Senza farla troppo lunga sul principio e sul meccanismo d’azione di Ozempic - anche perché non ne ho le competenze - vi basti sapere questo: il principio alla base di Ozempic e dei suoi analoghi Wegowy e Rybelsus (i primi due in forma di siringhe preriempite, l’ultimo invece in forma di compresse) è la Semaglutide, che è un analogo del GLP-1 umano, prodotto con la tecnologia del DNA ricombinante.
Che cos’è il GLP-1? Si tratta di un ormone che ha principalmente 5 effetti:
Stimolazione della secrezione di insulina: Il GLP-1 aumenta la secrezione di insulina dalle cellule beta del pancreas in modo glucosio-dipendente, cioè stimola l’insulina solo quando i livelli di glucosio nel sangue sono elevati.
Inibizione della secrezione di glucagone: Riduce la secrezione di glucagone dalle cellule alfa del pancreas, un ormone che aumenta la produzione di glucosio nel fegato.
Rallentamento dello svuotamento gastrico: Rallenta lo svuotamento dello stomaco, contribuendo a un senso di sazietà più prolungato.
Promozione della sazietà: Agisce sul cervello per ridurre l’appetito, contribuendo a una riduzione dell’assunzione di cibo.
Benefici cardioprotettivi: Alcuni studi hanno suggerito che il GLP-1 possa avere effetti positivi sulla salute cardiovascolare.
Ora, se analizziamo questo elenco, noteremo che i primi due sono effetti molto positivi per il diabete.
ANGOLINO SACCENTE PER BURLONI IMPENITENTI
Apriamo una piccola parentesi sul diabete, perché sento dire ancora troppo spesso che il diabete è la malattia di chi non può mangiare dolci, da cui alcuni modi di dire tipo “sono volatili per diabetici” (per dire in modo educato “caxxi amari”).
Il diabete non ha nulla a che fare con i dolci, piuttosto ha a che fare con i carboidrati, di cui certamente i dolci abbondano, ma non si tratta soltanto di dolci. Inoltre, imparando a gestire la propria glicemia (ossia il tasso di glucosio nel sangue) e a contare la quantità di carboidrati presenti in quello che si sta per mangiare, si può arrivare a mangiare praticamente tutto, senza fare troppe rinunce. Certo, sarebbe sempre meglio limitarsi, ma con un buon autocontrollo si può arrivare ad avere una dieta molto simile a quella di una persona non diabetica.
FINE DELL’ANGOLINO SACCENTE
Torniamo quindi all’elenco degli effetti del GLP-1. Dicevamo che i primi due hanno effetti molto positivi nel controllo della glicemia, ma il terzo e il quarto sono decisamente indicati per il controllo del peso. Il combinato disposto del maggior senso di sazietà col rallentamento nello svuotamento dello stomaco, fanno sì che che si mangi di meno. Da qui la perdita di peso che, in media, può arrivare anche al 20% del proprio peso corporeo.
Ora, provate a vederla così: io peso 100 Kg (un po’ di più questo periodo), se perdessi il 20% scenderei al mio peso forma di 80 Kg, facendo soltanto una iniezione a settimana.
La follia americana per Ozempic
Quando è stata scoperta questa funzione secondaria di Ozempic (e dei suoi fratelli), negli Stati Uniti sono impazziti tutti. Si calcola che oggi il 12,5% degli adulti statunitensi abbia assunto o stia ancora assumendo farmaci basati su GLP-1. Il 40% di questi l’ha usato per perdere peso (secondo un sondaggio di KFF).
Ora il problema sta nel fatto che pochissime assicurazioni, men che meno i programmi nazionali di assistenza sanitari Medicare e Medicaid, coprono il costo di Ozempic e analoghi se lo scopo è quello di perdere peso. In più c’è un’altra questione: Negli Stati Uniti, secondo diverse fonti, una penna di Ozempic può arrivare a costare circa 1000$, in Italia ne costa invece circa 180€. Anzi, secondo questo documento della Regione Veneto, il sistema sanitario lo acquista a 71,60€ + iva.
Su questo tema è intervenuto anche il senatore del Vermont Bernie Sanders, che a fine aprile scriveva al CEO di Novo Nordisk (lettera riportata dal Los Angeles Times):
«Per quanto importanti siano questi farmaci, non faranno alcun bene ai milioni di pazienti che non possono permetterseli», dice Sanders. «Inoltre, se i prezzi per questi prodotti non vengono sostanzialmente ridotti, hanno anche il potenziale di mandare in bancarotta Medicare, Medicaid e il nostro intero sistema sanitario».
Prosegue l’articolo del Los Angeles Times:«Il prezzo di Ozempic, che la Food and Drug Administration ha approvato per il trattamento del diabete di tipo 2, è di oltre $ 12.600 all'anno. Wegovy, una versione a dosi più elevate approvata per la perdita di peso nelle persone con obesità e come terapia per i pazienti in sovrappeso con malattie cardiovascolari per ridurre il rischio di infarto e ictus, viene venduto al dettaglio a quasi 17.600 dollari all’anno». Continua «15,2 miliardi di dollari sono praticamente un errore di arrotondamento rispetto al prezzo di 268 miliardi di dollari se Wegovy dovesse essere fornito a tutti i 19,7 milioni beneficiari di Medicare con obesità» stimano i ricercatori del New England Journal of Medicine. «Anche se il farmaco fosse prescritto solo a pazienti Medicare con una diagnosi clinica di obesità, il costo supererebbe i 135 miliardi di dollari. Si tratta di un costo maggiore dei 130 miliardi di dollari che Medicare ha speso per tutti i farmaci da prescrizione al dettaglio nel 2022, secondo il Centers for Medicare and Medicaid Services».
In altre parole, Ozempic è sì un farmaco miracoloso, talmente tanto che rischia di mandare in bancarotta tutto il sistema sanitario statunitense. E se qualcuno si stesse chiedendo come mai negli Stati Uniti lo stesso farmaco costa quasi dieci volte di più di quello che costa in Europa, la risposta è contenuta in una delle prime Insalate che scrissi, quella che parlava dello straordinario caso del calo di prezzo dell’insulina dovuto a uno dei primi account che acquistò la spunta blu su Twitter. Se vi interessa, la trovate linkato qui sotto.
È tutto oro quel che luccica?
Ozempic è un farmaco miracoloso, se si considera che abbassa la glicemia, riduce l’appetito, aumenta la sazietà, regola la pressione e il colesterolo e favorisce anche la fertilità. È dunque la pillola della felicità? Non proprio, chiaramente.
Innanzitutto, stando a quanto riportano studi clinici e utilizzatori, non appena si sospende l’assunzione di questo farmaco si torna a prendere tutti i chili persi. È chiaro, se la perdita di peso è legata soltanto al fatto di mangiar meno e non a una contemporanea rivisitazione completa del proprio stile di vita, non appena torna l’appetito tenuto a bada dal GLP-1, si tornerà a prendere peso.
Ci sono inoltre una buona quantità di effetti collaterali sui quali Novo Nordisk e altri organismi stanno indagando: nausea e vomito in primis vengono riportati anche da questo documento pubblicato dalla Commissione Europea. Si citano poi, tra gli effetti già studiati, effetti gastrointestinali, pancreatite acuta, ipoglicemia e retinopatia diabetica.
Sono incerti gli effetti sulla fertilità, ma nel documento della Commissione Europea si legge questo: «si raccomanda che le donne in età fertile facciano uso di misure contraccettive quando sono trattate con semaglutide». Pertanto…
Farmaco miracoloso o meno, Nova Nordisk guarda tutti dall’alto
Che sia il farmaco miracoloso o meno, di certo lo è stato per Novo Nordisk, l’azienda danese che lo produce. Basti pensare che in un anno le sue azioni sono aumentate dell’84,7%, portando l’azienda allo straordinario valore di mercato di 3,32 mila miliardi di corone danesi che, se ho fatto bene i calcoli, corrispondono a poco più di 578 miliardi di euro (625 miliardi di dollari al 12 luglio 2024).
Rimane l’incognita sugli effetti collaterali e sugli effetti sul lungo termine. Diverse testate affermano, basandosi su studi dall’affidabilità tutta da dimostrare, come il tasso di abbandono sia piuttosto alto, proprio per gli effetti collaterali di cui abbiamo parlato prima. Bisogna tenere sempre presente che si tratta di un farmaco che deve innanzitutto curare situazioni pericolose per la salute, come appunto il diabete che non risponde ai farmaci di controllo della glicemia. Oppure chi è obeso e non può cercare di perdere peso con altri mezzi.
La follia collettiva che si è scatenata con l’uso cosiddetto “off label” potrebbe portare a conseguenze negative, come una regolamentazione estremamente rigida da parte dei sistemi sanitari nazionali che, come abbiamo visto per gli Stati Uniti, rischiano di vedere crescere in modo incontrollato la spesa sanitaria.
Un altro effetto negativo che si è verificato come conseguenza dell’entusiasmo per Ozempic è stato il veloce esaurimento delle scorte anche per i pazienti diabetici, primi destinatari del farmaco. Motivo per cui in molti paesi, tra cui l’Italia, si è vietato la prescrizione di questo farmaco per gli usi “off label”.
Bisogna stare attenti a non abusarne, ecco, perché pur essendo un farmaco sulla carta miracoloso, non si conosco ancora bene gli effetti collaterali. Certo, non sarà sfuggito ai più come in questi casi si assumano farmaci con una facilità quasi disarmante quando, appena qualche anno fa, la più classica delle discussioni al bar si basava sul DNA messaggero e sul fatto che i vaccini contro il Covid-19 fossero stati testati o meno prima di essere messi in commercio. Poi esce un farmaco studiato per una specifica malattia che però, in maniera collaterale, fa perdere peso e via di iniezioni sottocutanee come se fosse acqua fresca. Chissà che fine ha fatto Big Pharma e i suoi chip per controllarci con il 5G quando hanno creato Ozempic.
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Se sei arrivato fino a qui, innanzitutto ti ringrazio.
Non ci siamo presentati: mi chiamo Franco Aquini e da anni scrivo di tecnologia e lavoro nel marketing e nella comunicazione.
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Franco Aquini
La F.O.M.O., un acronimo che sta per Fear Of Missing Out, è la deriva moderna del tam tam dei social network unita all’enorme disponibilità di strumenti di informazione e di intrattenimento. In pratica, è la paura di perdersi qualcosa e di non essere sempre al passo con i tempi. Con questa rubrica rispondiamo a queste paure, riassumendo in breve le notizie più significative della settimana, pescate dal mondo della tecnologia, dell’entertainment e del lifestyle.
All'Ozempic South Park ha dedicato un intero speciale chiamato The End of Obesity, disponibile in Italia su Paramount+. Molto spassoso :)
Grazie mille per l'Angolo Saccente!