Discussione su questo Post

Avatar di User
Avatar di Ivano Bosello

Buongiorno Franco,

Questo è un argomento interessante e molto dibattuto tra gli amici!

Oltre a quello che scrivi tu, credo che ci sia dell'altro.

Personalmente, penso che sia un qualcosa di molto profondo e radicato nel nostro DNA, legato alla "fisicità" e alla manualità, all'abitudine di avere a che fare con meccanismi magari più o meno complessi, ma comprensibili, e ad avere qualcosa da toccare, spingere o schiacciare.

Perché leggo un libro anziché le stesse parole su un Kindle? Perché ascolto i dischi in vinile sul giradischi e non da Spotify? Perché in molti preferiscono ancora un'auto con il cambio meccanico anziché automatico? Perché in molti godono delle vibrazioni delle loro vecchie moto, del rumore degli scarichi di un'auto sportiva o dell'odore della benzina bruciata?

Io ho 58 anni, e quando ero adolescente smontavo e rimontavo i motorini con gli amici. Cambiavamo il pignone, la puleggia, il carburatore, la marmitta... Siamo cresciuti nell'analogico e ora dobbiamo diventare digitali.

Ho una band rock con gli amici e quando il chitarrista che suona con noi è passato dai pedalini analogici (meravigliosi) con l'amplificatore a valvole (meraviglioso) a un sistema completamente digitale, noi siamo rimasti piuttosto perplessi. Eppure il suono — non dovremmo pensare solo al suono? — era, anzi, è migliore, indubbiamente migliore, ma manca qualcosa. Forse manca l'artigianalità di costruirsi il suono da soli attraverso l'utilizzo di manopole e potenziometri, manca l'odore delle valvole che si scaldano, manca quel rumore di fondo che faceva percepire la musica come "vera".

Sono sicuro che capisci esattamente quello che sto dicendo e credo che tutto questo influenzi molto la scelta dell'auto, soprattutto per le persone della mia generazione. Io, pur avendo l'iPhone da anni, rimpiango ancora la tastiera del BlackBerry...

Detto questo, direi che ci sono ancora un paio di cosette da aggiungere.

Da quando le automobili hanno una centralina elettronica che ormai governa tutto, sappiamo bene quanto costa farla sistemare quando non funziona più e, di conseguenza, guardiamo ancora all'elettronica dell'auto con grande diffidenza.

Certamente, i cinesi stanno facendo progressi enormi nel campo delle auto elettriche, ma non abbiamo ancora una casistica legata ai guasti e ai costi di riparazione. È difficile spendere 30-40 mila euro per un'auto magari bellissima e con funzioni pazzesche senza sapere quali potrebbero essere le problematiche e i costi per risolverle, quindi andiamo cauti. Molto cauti.

Grazie come sempre della tua newsletter del lunedì che io non vedo l'ora di leggere.

Ciao

Ivano

Expand full comment
Avatar di Valeriano Brignoli

Hai visto anche tu no? Il problema più grande delle auto elettriche è politico. È vista come una scelta dettata da altri, non noi stessi, come invece non erano i primi TV LCD (che erano davvero osceni) e i primi Smartphone. Aggiungi a questo il fatto che le auto hanno raggiunto prezzi astronomici (mi si è rotta l'auto appena comprata l'anno scorso e sto piangendo perché devo comprarne un'altra) è facile che venga additata come il male. Ma non c'è nessuna ragione concreta dietro l'astio. Piccola aggiunta, ma ovviamente imho: negli ultimi anni quanti guasti alle auto dovuti ai sistemi elettronici oramai onnipresenti? Elettronico=elettrico=problemi (e quindi costi).

Pensieri Franchi: staccare invece è una parola che amo perché è vera, ed è quello che ti fa fare la (vera) vacanza. Staccare dalle abitudini quotidiane, staccare dalle brutte persone che ti circondano, staccare dal rumore infinito dell'informazione, che ci arricchisce ma costa molta fatica scremare. Le mie vacanze sono quello. Una settimana, magari dieci giorni con la mia famiglia a parlare, giocare e leggere. Stare insieme. Strano come una cosa così banale oggi sia quasi rivoluzionaria, non trovi? Buona settimana a tutti

Expand full comment
Ancora 6 commenti...

Nessun post