Le donne vincono su tutto: scuola, legalità, leadership, longevità. Eppure comandano poco. I dati lo dicono chiaro: forse il problema dell’umanità siamo noi uomini?
Un articolo perfetto! La stampa ( o meglio la comunicazione) è da sempre la principale responsabile dei comportamenti delle persone.
Ma mentre una volta questo era limitato ai giornali, che pochi leggevano, oggi sopratutto con la televisione, l’informazione condiziona sempre più il pensiero di massa, condizionamento poi amplificato in maniera esponenziale dai social, che si limitano a condensare in un’immagine e qualche frase ( quella che più ha colpito) concetti che avrebbero bisogno come minimo di qualche approfondimento.
Ma purtroppo in tutto questo bailamme vedo che che le notizie sono sempre più lanciate e diffuse secondo la “moda” del momento, con un conformismo che a mio parere denota la mancanza di seria professionalità e competenza della maggior parte degli attori di questo grande circo
Alcuni miei amici sostengono che tutto questo e’ “voluto” ( non si sa bene da chi), quasi ci fosse un “grande vecchio” che tira le fila del tutto.
A mio modestissimo avviso ritengo invece che ciò sia dovuto a quanto ho appena sopra accennato, aggiungendo che la generale mediocrità e’ ulteriormente ingigantita dalla smania dell’ audience, in nome della quale si continua a scendere sempre più in basso per solleticare gli istinti meno nobili insiti in ciascun essere umano.
Ma guai a parlarne, per on offendere la “ libertà di espressione”!
Buongiorno, Franco, ho letto il suo articolo e, pur rispettando la sua posizione, da donna dissento. Io non mi sono mai sentita subalterna a nessuno e non credo che gli uomini debbano invidiarmi qualcosa. Mi sento parte di un progetto ben più ampio, ho incontrato uomini gretti e donne altrettanto meschine. Lei scrive che "Nella vita di tutti i giorni, nelle famiglie, nella società, nella scuola, nelle istituzioni e nelle aziende private, essere donna significa vivere ancora delle discriminazioni insensate e anacronistiche..." bah, io no. Sono fortunata? Non so, forse sono solo fuori dalle narrazioni dominanti. Comunque non voglio dire di più, il mio non è un intento polemico, ma non mi va, da donna, di dire sì, ha ragione, tutto qui.
Come sempre ti ringrazio perché proponi argomenti interessanti di cui vale la pena discutere; mi sento però di sollevare una critica all'approccio di questa Insalata: se da un lato si cerca la giusta spiegazione dietro situazioni sfavorevoli verso le donne attraverso fattori ambientali, culturali, sociali e biologici (come il numero esiguo che citavi tra i compositori musicali, i ruoli dirigenziali, gli impieghi STEM, ecc), dall'altra abbiamo che le situazioni meno "lusinghiere" verso gli uomini vengono invece prese come degli assoluti privi di sfaccettature e interamente a carico dell'uomo senza (apparentemente) valutare cause scatenanti o esacerbanti legate a fattori di genere. Cito come esempio l'affermazione che non esisterebbe la violenza in un mondo abitato da sole donne (alla quale potrei ribattere a caso che non esisterebbe il 95% delle più importanti scoperte scientifiche senza gli uomini).
Preciso, a scanso di equivoci, che sono d'accordo sul non poter prendere la scarsità di donne in alcuni contesti come evidenza di minor predisposizione di tale genere verso determinate materie, e infatti è auspicabile un'analisi seria di tutto ciò che ci ha portato ad avere un quadro così sbilanciato nei rispettivi contesti, ma questi stessi fattori ambientali, culturali, sociali e biologici sono gli stessi che intervengono anche quando abbiamo che gli uomini finiscono più facilmente in carcere, hanno un maggior tasso di abbandono negli studi, finiscono più facilmente sulla strada o in condizioni di grave miseria, o suicidi, o morti in guerra.
Perché sembra che tutto ciò che manchi alle donne sia per colpa degli uomini, mentre ciò che manca agli uomini sia sempre colpa loro e "ben gli sta" :)
Molto interessante anche lo spunto nei Pensieri Franchi, ammetto che potrei forse anche io sottostimare l'impatto della stampa nella diffusione di bufale e teorie del complotto rispetto ai social network, che pur essendo il terreno principale di proliferazione possono effettivamente godere di una pericolosa risonanza attraverso la stampa, che ne diventa quindi corresponsabile.
Sergio, qualsiasi commento, soprattutto se stimolante e intelligente come i tuoi, è assolutamente benvenuto. E poi la discussione, democratica e civile, è la cosa a cui ambisco di più.
Non era il mio intento quello di prendermi tutte le colpe (in quanto uomo) di quello che oggi vivono le donne, però una bella parte sì, dai. O quantomeno rimandiamo il giudizio a un momento in cui ci sarà veramente equità, in tutto i contesti. Anche se, pure allora, le donne vivranno uno svantaggio importante, cioè quello di non aver avuto a disposizione millenni di completo dominio in tutti i campi.
L'ho scritto e lo ripeto: probabilmente non mi farei tutti questi problemi se non avessi avuto una figlia. In questo devo ringraziarla - una volta di più - perché mi apre gli occhi su un problema che prima ignoravo quasi del tutto. Però il problema, per come la vedo io, c'è.
Un articolo perfetto! La stampa ( o meglio la comunicazione) è da sempre la principale responsabile dei comportamenti delle persone.
Ma mentre una volta questo era limitato ai giornali, che pochi leggevano, oggi sopratutto con la televisione, l’informazione condiziona sempre più il pensiero di massa, condizionamento poi amplificato in maniera esponenziale dai social, che si limitano a condensare in un’immagine e qualche frase ( quella che più ha colpito) concetti che avrebbero bisogno come minimo di qualche approfondimento.
Ma purtroppo in tutto questo bailamme vedo che che le notizie sono sempre più lanciate e diffuse secondo la “moda” del momento, con un conformismo che a mio parere denota la mancanza di seria professionalità e competenza della maggior parte degli attori di questo grande circo
Alcuni miei amici sostengono che tutto questo e’ “voluto” ( non si sa bene da chi), quasi ci fosse un “grande vecchio” che tira le fila del tutto.
A mio modestissimo avviso ritengo invece che ciò sia dovuto a quanto ho appena sopra accennato, aggiungendo che la generale mediocrità e’ ulteriormente ingigantita dalla smania dell’ audience, in nome della quale si continua a scendere sempre più in basso per solleticare gli istinti meno nobili insiti in ciascun essere umano.
Ma guai a parlarne, per on offendere la “ libertà di espressione”!
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Proprio così Alfredo.
Grazie mille del commento (soprattutto la prima parte che credo stamperò e incornicerò).
Buongiorno, Franco, ho letto il suo articolo e, pur rispettando la sua posizione, da donna dissento. Io non mi sono mai sentita subalterna a nessuno e non credo che gli uomini debbano invidiarmi qualcosa. Mi sento parte di un progetto ben più ampio, ho incontrato uomini gretti e donne altrettanto meschine. Lei scrive che "Nella vita di tutti i giorni, nelle famiglie, nella società, nella scuola, nelle istituzioni e nelle aziende private, essere donna significa vivere ancora delle discriminazioni insensate e anacronistiche..." bah, io no. Sono fortunata? Non so, forse sono solo fuori dalle narrazioni dominanti. Comunque non voglio dire di più, il mio non è un intento polemico, ma non mi va, da donna, di dire sì, ha ragione, tutto qui.
Ci mancherebbe, ogni opinione qui è ben accetta. Grazie per il commento Vania
Grazie a te per gli spunti di riflessione!
Come sempre ti ringrazio perché proponi argomenti interessanti di cui vale la pena discutere; mi sento però di sollevare una critica all'approccio di questa Insalata: se da un lato si cerca la giusta spiegazione dietro situazioni sfavorevoli verso le donne attraverso fattori ambientali, culturali, sociali e biologici (come il numero esiguo che citavi tra i compositori musicali, i ruoli dirigenziali, gli impieghi STEM, ecc), dall'altra abbiamo che le situazioni meno "lusinghiere" verso gli uomini vengono invece prese come degli assoluti privi di sfaccettature e interamente a carico dell'uomo senza (apparentemente) valutare cause scatenanti o esacerbanti legate a fattori di genere. Cito come esempio l'affermazione che non esisterebbe la violenza in un mondo abitato da sole donne (alla quale potrei ribattere a caso che non esisterebbe il 95% delle più importanti scoperte scientifiche senza gli uomini).
Preciso, a scanso di equivoci, che sono d'accordo sul non poter prendere la scarsità di donne in alcuni contesti come evidenza di minor predisposizione di tale genere verso determinate materie, e infatti è auspicabile un'analisi seria di tutto ciò che ci ha portato ad avere un quadro così sbilanciato nei rispettivi contesti, ma questi stessi fattori ambientali, culturali, sociali e biologici sono gli stessi che intervengono anche quando abbiamo che gli uomini finiscono più facilmente in carcere, hanno un maggior tasso di abbandono negli studi, finiscono più facilmente sulla strada o in condizioni di grave miseria, o suicidi, o morti in guerra.
Perché sembra che tutto ciò che manchi alle donne sia per colpa degli uomini, mentre ciò che manca agli uomini sia sempre colpa loro e "ben gli sta" :)
Molto interessante anche lo spunto nei Pensieri Franchi, ammetto che potrei forse anche io sottostimare l'impatto della stampa nella diffusione di bufale e teorie del complotto rispetto ai social network, che pur essendo il terreno principale di proliferazione possono effettivamente godere di una pericolosa risonanza attraverso la stampa, che ne diventa quindi corresponsabile.
Sergio, qualsiasi commento, soprattutto se stimolante e intelligente come i tuoi, è assolutamente benvenuto. E poi la discussione, democratica e civile, è la cosa a cui ambisco di più.
Non era il mio intento quello di prendermi tutte le colpe (in quanto uomo) di quello che oggi vivono le donne, però una bella parte sì, dai. O quantomeno rimandiamo il giudizio a un momento in cui ci sarà veramente equità, in tutto i contesti. Anche se, pure allora, le donne vivranno uno svantaggio importante, cioè quello di non aver avuto a disposizione millenni di completo dominio in tutti i campi.
L'ho scritto e lo ripeto: probabilmente non mi farei tutti questi problemi se non avessi avuto una figlia. In questo devo ringraziarla - una volta di più - perché mi apre gli occhi su un problema che prima ignoravo quasi del tutto. Però il problema, per come la vedo io, c'è.
Grazie mille come sempre Sergio!