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Avatar di Silvia R.

Molto interessante, ma rispetto alla mia esperienza personalissima e singola devo dire che disinstallare FB dallo smartphone è stata l'unica cosa che effettivamente abbia cambiato la mia qualità di vita rispetto alla dipendenza da social e rispetto al "brainrot". Ho 39 anni, approdata su FB a 26 ma da sempre con notifiche disattivate, mai riuscita ad appassionarmi ad Instagram (ho account ma non lo apro mai), zero Tiktok o altri social. Ma su FB finivo comunque trascorrere troppo tempo e usarlo "in automatico", senza sceglierlo davvero... da un paio d'anni usavo il limitatore a 30 minuti al giorno, ma sul lungo periodo mi sono resa conto che non bastava. Un po' perché c'è sempre la possibilità di "aggiungere tempo" (cosa che, negli ultimi 6 mesi mi capitava di frequente), un po' perché a mio parere negli anni il livello di contenuti completamente vuoti, inutili o addirittura falsi (con conseguente folla di commenti ignoranti) è aumentato a dismisura. Gli effetti sul mio cervello erano mestamente evidenti: calo drastico dell'attenzione, dipendenza dallo scroll come se fosse l'unica attività sostenibile, addormentamento ritardato, sensazione (dopo l'uso di FB, fosse anche solo 30 minuti) di aver perso neuroni e tempo prezioso. Quest'estate (circa 45 giorni fa) ho detto "basta" e una sera ho disinstallato FB dallo smartphone. A parte il primo giorno, quando mi rendevo conto che prendevo in mano il cellulare in automatico senza poi riuscire a completare quell'azione abitudinaria, mi sono stupita di quanto non mi mancasse. Sono tornata a guardare con più attenzione film e serie TV, leggo più volentieri (fosse anche il volantino della spesa, è tempo utile impiegato per la vita vera), faccio più cose concrete ma al contempo utilizzo lo smartphone per contenuti di valore che finalmente nutrono, non assopiscono, il mio cervello...leggo (ad esempio qui su Substack) articoli lunghi, articolati e di validità scientifica. Resta un uso forte dei vocali su Whatsapp, ma trovo profondamente diverso impiegare tempo ed energie per parlare con amici, rispetto allo scroll decerebrato. Insomma... gli studi dicono senz'altro quanto hai brillantemente esposto tu, ma nella mia esperienza togliere FB è stato davvero un gesto che ha cambiato la mia qualità di vita, il limitatore di tempo a 30 minuti al giorno non faceva tutta questa differenza. Termino dicendo che ho lasciato FB sul tablet che uso per lavoro e, circa una volta a settimana, se mi viene voglia o necessità di consultare una pagina FB specifica, impiego quello. Ma ecco, in quel caso è un gesto deciso effettivamente da me, è una precisa scelta e una volta consultato ciò che cerco, metto via in massima libertà. Mi sento tornata io "al comando" del mio cervello, è impagabile.

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Avatar di Franco Aquini

Ciao Silvia, grazie di aver letto e del tempo che hai impegnato per questo (prezioso) commento.

È certamente una verità anche la tua. Facendo un parallelo col cibo, anche io preferisco non comprare certe cose perché so che poi non riesco a trattenermi, è una forma di autocontrollo anche quella.

Poi sai, come scrivevo, gli studi di questo genere si basano su questionari e sulle sensazioni individuali, dunque non sono proprio scientificamente incontestabili.

Grazie per aver arricchito questa Insalata!

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Avatar di Angela Salzano

Ciao Franco,

Complimenti per il pezzo, mi ci sono ritrovata molto e in effetti la similitudine con la tv è calzante. Io per “limitare” l’uso dei social li ho spostati nella seconda pagina del telefono in modo tale che non vedo subito le notifiche appena apro lo schermo. Debbo dire che questa cosa mi ha aiutata molto a gestire il tempo in cui passavo (e ovviamente) passo sui social. Altra cosa che mi ha aiutato (anche se questa mi dispiace) è il fatto che io da brava geriatric millennial sono nata con Facebook e ho sempre usato i social come mezzo di comunicazione per scrivere. Già Instagram non è fatto per scrivere ma solo per postare foto, a TikTok non ci sono volutamente arrivata. Oggi Facebook non lo usa più nessuno della mia generazione e nemmeno di quelle successive, quindi anche se scrivessi qualcosa nessuno lo leggerebbe. Ora sono approdata su Substack ma non so quanto possa essere utile utilizzarlo personalmente, per il momento leggo solo, vedremo!

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Avatar di Franco Aquini

Grazie Angela, anche io ho utilizzato in passato sistemi di questo genere, comprese app che ti impongono di aspettare 10 secondi quando apri un'app social (per poter riflettere e gestire l'impulso). Alla fine, senza troppi stratagemmi, credo di aver trovato un equilibrio, che però è fatto anche tanto di accettazione di quello che alla fine è un momento di relax e che non c'è niente di male se passi un po' di tempo a farti due risate. Poi, devo dire la verità, tanto fa anche la qualità del feed. Personalmente seguo un sacco di account interessanti che mi danno spunti anche per l'Insalata spesso, però dire.

Angela ti ringrazio tanto per aver speso del tempo a leggere e scrivere il tuo commento. Substack è un posto ancora un po' strano, ibrido, però (per ora) è un social davvero di qualità. Spero di leggere presto qualcosa di tuo.

A presto!

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Avatar di Luigi Calisi

Ciao Franco, Insalata molto interessante su un argomento che mi sta molto a cuore e che mi riguarda da vicino. Da circa sei mesi ho infatti eliminato i social network (Facebook e Instagram, a TikTok non sono mai arrivato) dalla mia routine giornaliera: non ho cancellato gli account né le app dallo smartphone, semplicemente ho smesso di utilizzarli. Mi capita ancora di entrarci se devo cercare un'informazione specifica, o quella volta al mese che spammo la newsletter: li tratto, insomma, come degli strumenti da usare alla bisogna.

La cosa più sorprendente - e ne ho scritto nella newsletter che ho fatto partire oggi - è che è stato semplicissimo lasciarseli alle spalle. Ho provato nel tempo ad affinare l'algoritmo, ma alla fine mi restituiva comunque una mole impressionante di contenuti che reputavo inutili, e che finivano col nascondere le cose che mi interessavano davvero. Oggi, con gli amici mi sento/aggiorno in altri modi, mentre per tutto il resto mi affido a un caro vecchio feed RSS.

Sono conscio che prima o poi mi toccherà usarli di nuovo (spero sempre di far ripartire la mia carriera di scrittore 🙂), ma per il momento sto benissimo con questo nuovo assetto.

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Avatar di Franco Aquini

Luigi!! Porca miseria, ero convinto di averti risposto e invece l'ho fatto solo in audio sulle Chiacchiere :-D

In effetti la tua soluzione è una delle più sagge: nessun distacco forzato e innaturale, un semplice "dosaggio" più adeguato. Io devo dire che ormai l'equilibrio l'ho trovato anche grazie a un feed che mi dà anche spunti interessanti per riflettere, leggere e scrivere l'Insalata.

Quello che invece proprio vivo male è l'interazione. Di natura sono proprio poco "social" nel senso che tendo a leggere gli altri e a condividere poco. E infatti la conseguenza è che spesso non spammo nemmeno le puntate di Insalata Mista.

Grazie come sempre del tuo prezioso contributo!

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Avatar di Luigi Calisi

Ahahah non ti preoccupare Franco 😄 corro a sentire le chiacchiere allora!

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