9 Commenti
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Avatar di Luigi Calisi

Gran bell'approfondimento questa settimana, ti faccio davvero i complimenti per come hai esposto con chiarezza un tema per niente semplice. Venticinque anni fa bramavo le GeForce leggendone le performance sulle riviste di videogiochi, ma non avevo il coraggio di chiedere a mio padre di aprire il portafogli: chi avrebbe mai immaginato che un giorno Nvidia avrebbe dominato il mondo intero?

Due parole anche sull'editoriale. Hai toccato un tema su cui rifletto spesso, soprattutto negli ultimi tempi. Proprio il mese scorso sulla mia newsletter dicevo che uno dei grandi inganni del web è stato convincerci che tutto sia gratis. Io solo di recente ho cominciato a pagare per fruire online di alcune testate di informazione, ma spero che sempre più persone adottino questa forma mentis (anche se mi rendo conto che non è facile, e che per alcuni è anche materialmente non fattibile).

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Avatar di Franco Aquini

Grazie davvero Luigi, queste conferme valgono molto di più di qualche abbonamento, soprattutto se arrivano da persone come te. ❤️

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Avatar di Stefano Besi

Mi chiedo se Substack arriverà mai ad automatizzare la creazione di pacchetti di più newsletter, in modo che si possa fornire varie soluzioni in base ai gusti di ognuno.

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Avatar di Franco Aquini

Un po' lo fa già quando invia quella sorta di reader's digest con gli estratti delle newsletter che segui, no?

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Avatar di Stefano Besi

Vero, però mi piacerebbe che alcune newsletter potessero proprio unirsi in una sorta di abbonamento cumulativo e dividere gli introiti tutto gestito in automatico da Substack.

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Avatar di Diego Guidi

ho ascoltato solo adesso i pensieri franchi e devo dire che l'utente apprezza la semplicità

ai tempi dell'amiga compravamo i giochi piratati perchè c'era il catalogo di tutto quanto e costava poco

ai tempi di napster scaricavamo gli mp3 perchè era semplice ed era gratis

ai tempi dei torrent scaricavamo i film perchè era semplice ed era gratis

oggi però abbiamo netflix e spotify che costano poco ma non sono gratis, e li si usa comunque

io ci vedo appunto da parte dell'utente la facilità di accesso ed il costo accessibile, e da parte dell'industria la "mondezza" che viene prodotta e il guadagno risibile dei musicisti/attori (quelli che non sono le star, ma nella musica anche le star guadagnano dai tour)

quello che mi fa "strano" è che di fatto ok utente ruba (ed è verissimo) scaricando i libri gratis, però ecco il mercato digitale, che non ha supporto fisico, non ha distribuzione, non ha intermediari, costa mediamente troppo rispetto al supporto fisico. prendi un videogioco, non dovrebbe costare la metà della edizione fisica?

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Avatar di Franco Aquini

Ciao Diego, grazie come sempre del commento. La facilità di utilizzo di un servizio chiaramente fa una parte fondamentale per la diffusione del servizio stesso ed è un po' quello che ha in qualche modo distrutto la pirateria, ovvero il fatto che il costo, che certo c'è, è comunque inferiore allo sbattimento di metterti a scaricare i contenuti e poi scartare i porno che 9 volte su 10 trovi al posto del film che stavi cercando. Però non so se sia corretto attribuire un valore inferiore della copia digitale rispetto al fisico. Un po' certo, è corretto perché - come dici giustamente tu - ci sono costi in meno. Però poi c'è anche il costo del lavoro intellettuale no? Quello che sia che sia fisico che digitale ce l'hai. Gli studi di sviluppo costano, come tristemente stiamo vedendo.

Grazie come sempre però per il tuo prezioso contributo

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Avatar di Diego Guidi

si revisiono un attimo perchè non intendevo dire che il fatto che secondo me l'edizione digitale "costa troppo" legittima la pirateria, ovviamente; però rileggendo quello che ho scritto io forse sembrava intendessi questo.

quanto a:

> c'è anche il costo del lavoro intellettuale no? Quello che sia che sia fisico che digitale ce l'hai

assolutamente, ma se prendiamo un libro che viene venduto su amazon a più di metà prezzo dell'edizione fisica: quanto di questo prezzo che io reputo spropositato finisce ai lavoratori "intellettuali", ovvero scrittori e scrittrici, editor, revisori etc? in realtà la mia è una domanda più che una affermazione :)

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Avatar di Franco Aquini

Si si hai ragione

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